Ogni cinque anni, la FAO chiede una revisione del patrimonio forestale mondiale.
I dati emersi quest’estate confermano un trend decisamente positivo per l’Italia, che ha guadagnato 270.000 ettari di verde.
Le foreste occupano al momento 11,4 milioni di ettari (ovvero circa il 40% della superficie nazionale), con un incremento percentuale del 2,9% negli ultimi cinque anni.
Questo dato può apparire sorprendente alla luce della crescente espansione delle aree urbane, ma una spiegazione c’è.
Risiede in un fenomeno non certo nuovo, ma tuttora in corso: l’abbandono delle zone montane e dei terreni agricoli in favore appunto delle città. Le foreste si stanno facendo strada in questi luoghi e li stanno conquistando.
Non potranno però continuare in eterno, per ovvi motivi di spazio. Secondo le previsioni del ministero dell’Ambiente, infatti, la crescita naturale delle foreste si esaurirà intorno al 2030.
Dove potranno espandersi le foreste in futuro?
In un Paese dall’elevato consumo di suolo come l’Italia, l’unica strada praticabile per il futuro è quella di integrare il verde all’interno delle città, attraverso progetti di forestazione urbana.
Abbiamo già parlato di alcuni esempi virtuosi, ma la strada è ancora lunga e si è perso fin troppo tempo.
C’è bisogno dell’impegno concreto di tutti per incrementare in maniera significativa le aree verdi nelle città, con la realizzazione di nuovi parchi e la trasformazione dei tetti dei palazzi in orti urbani e delle facciate in pareti verdi.
I vantaggi di cui potremo beneficiare con questa rivoluzione sono innumerevoli: le piante aiuteranno significativamente ad assorbire l’anidride carbonica e a ridurre i livelli di inquinamento, contrastando il cambiamento climatico e rendendo nel complesso le città più vivibili e sane.
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