FORESTAZIONE URBANA E CAMBIAMENTO CLIMATICO

Bosco Verticale: esempio di forestazione urbana

Oggi le città sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di anidride carbonica. Queste emissioni, insieme a quelle di altri gas serra, stanno provocando il surriscaldamento globale del pianeta, causa a sua volta della perdita di biodiversità, dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento crescente del livello degli oceani.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite  prevede che, nel 2050, il 66% della popolazione vivrà in città. Pertanto, questi numeri già allarmanti sono destinati a un ulteriore peggioramento nei prossimi anni.

È di primaria importanza prendere al più presto dei provvedimenti che possano rallentare questo processo e le città, prime responsabili dei problemi attuali, hanno l’opportunità di diventare parte integrante della soluzione.

In che modo? Attraverso l’impegno concreto da parte di tutti per proteggere e incrementare le aree verdi in città, con la realizzazione di nuovi parchi e la trasformazione dei tetti dei palazzi in orti urbani e delle facciate in pareti verdi.

In altre parole, attraverso progetti di forestazione urbana

Le piante aiuteranno significativamente ad assorbire l’anidride carbonica e a ridurre i livelli di inquinamento, migliorando al tempo stesso la biodiversità delle aree urbane, così da rendere finalmente le città più vivibili e sane.

La strada da seguire: l’esempio del Bosco Verticale

Il Bosco Verticale è un modello di edificio residenziale sostenibile ideato dall’architetto Stefano Boeri.

Il primo al mondo è sorto tra il  2009 e il 2014 nel centro di Milano, ai confini del quartiere Isola: due torri residenziali che ospitano 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante, ricreando uno speciale microclima in cui le piante producono umidità e ossigeno e assorbono particelle di anidride carbonica e polveri sottili, con un significativo miglioramento della qualità dell’aria.

E i benefici non si fermano qui. Il Bosco Verticale aiuta infatti a migliorare la biodiversità: come dichiarato dallo stesso Boeri, “i diversi tipi di vegetazione creano un ambiente verticale che può essere colonizzato da uccelli e insetti, trasformando il Bosco Verticale in un simbolo della ricolonizzazione spontanea della città da parte di piante e animali”.

Negli ultimi anni, Milano sta provando a confermare la sua sensibilità per il tema dell’ecosostenibilità.

Il progetto ForestaMI a Milano

È dell’estate 2020 il progetto ForestaMI. Nato sempre in collaborazione con Boeri, si pone un obiettivo ambiziosissimo: piantare tre milioni di alberi in città entro il 2030, praticamente uno per abitante. 

Si inizierà con 100.000 alberi che verranno messi a dimora dopo l’inverno e si continuerà poi con la riqualificazione di ampie zone, al momento asfaltate, disseminate in tutta la città e che verranno destinate invece al verde.

Nel corso del 2021, sono stati piantati circa 150.000 alberi nell’intera area metropolitana di Milano. Purtroppo, ne sono stati già rimossi ben 16.000, nella sola città di Milano, perché non sono sopravvissuti all’ondata di siccità dell’estate 2022.

A stroncarle, però, non è stato solo il caldo estremo, ma anche delle gravi carenze nella manutenzione. Tra i provvedimenti previsti per evitare una nuova moria c’è la piantumazione di 20.000 nuovi alberi, scegliendo delle varietà con fabbisogno d’acqua più contenuto e un piano di irrigazione anticipata che sfrutti sia gli impianti di irrigazione che le autobotti.

La forestazione urbana nel mondo

Anche nel resto del mondo si moltiplicano i progetti di questo tipo. Lo stesso Bosco Verticale è stato riproposto da Boeri in altre città.

Losanna è stata la prima a seguire l’esempio di Milano con la costruzione della Torre dei Cedri, iniziata nel 2015 e ancora in fase di completamento: ospiterà 100 alberi6.000 arbusti e 18.000 piante. I protagonisti assoluti saranno ovviamente i cedri, di quattro diverse specie.

Il progetto è in dirittura d’arrivo anche a Nanchino. Dal 2016 si lavora infatti alla costruzione di due torri, proprio come a Milano, il cui completamento è previsto per il 2020. Ospiteranno 600 alberi di grandi dimensioni e 500 di medie dimensioni e 2.500 arbusti.

Boeri sta inoltre portando avanti progetti di forestazione urbana anche in altre città della Cina: Shijiazhuang, Liuzhou, Guizhou, Shanghai e Chongqing.

E non finisce qui. Recentemente, il sindaco di Chicago è stato ospite a Milano e ha voluto visitare il complesso del Bosco Verticale, rimanendo notevolmente impressionato. Non dovremo allora meravigliarci se negli anni a venire il Bosco Verticale continuerà la sua espansione nel mondo approdando negli Stati Uniti.

Questi sono solo alcuni esempi e la crescente sensibilità del grande pubblico verso le questioni ambientali sta indubbiamente ispirando sempre più iniziative green, ma la strada da fare resta lunga: se vogliamo fermare il cambiamento climatico e migliorare la qualità della vita nelle nostre città, la forestazione urbana deve diventare una priorità nelle agende di governo di tutto il mondo.

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