Oggi scopriremo insieme tutto quello che c’è da sapere sulla Tillandsia!
Si tratta di un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Bromeliaceae. Ne esistono circa 450 specie, diffuse nel continente americano in ambienti anche molto diversi tra loro, dalle foreste pluviali fino alle zone desertiche.
Si differenziano per l’aspetto e i colori, ma sono tutte accomunate da un altissimo valore ornamentale, per via delle loro forme uniche che le rendono simili a delle vere e proprie sculture.
Sono inoltre dotate di grande adattabilità alle situazioni circostanti.
Si tratta di piante epifite, che crescono cioè su altre piante. Non necessitano di terra per vivere, in quanto prive di apparato radicale. A volte, sviluppano delle piccole radici unicamente per aggrapparsi in maniera più stabile alla pianta che le ospita.
Non bisogna però pensare che siano parassite: non sottraggono infatti alcuna risorsa alle altre piante, poiché prendono il loro nutrimento direttamente dall’aria tramite i tricomi presenti sulle foglie. Sono pertanto totalmente autosufficienti.
In natura, si trovano di solito sui tronchi degli alberi, parzialmente ombreggiate dal fogliame, ma non è raro vederle avvinghiate a delle rocce o persino a dei semplici pali della luce.
Come sono nate le piante epifite?
La nascita delle piante epifite sembra essere una conseguenza della capacità di alcune piante, tra cui appunto le Bromeliaceae, di disperdere con il vento i loro semi, piccoli e leggeri, anche per grandi distanze.
Così, nelle foreste pluviali, molte piantine germogliavano al suolo, destinate però a morire per la scarsità di luce causata dalla presenza degli alberi.
Altre germogliavano invece sui tronchi degli alberi: si trovavano così in un punto vantaggioso dal punto di vista della luminosità, ma talmente in alto da non poter raggiungere il terreno con le radici. Anche la loro sopravvivenza era quindi a rischio.
Da questo la necessità di evolversi, rinunciando alle radici e ricavando i nutrienti dall’aria attraverso i tricomi, sottili escrescenze distribuite su tutta la superficie delle foglie in grado di trattenere l’acqua e gli elementi nutritivi contenuti al suo interno.
Scopri di più nel nostro articolo dedicato alle piante epifite!
Le varietà di Tillandsia presenti in natura
Basandoci sul colore delle foglie, possiamo dividere le Tillandsie in due macrocategorie, accomunate dalle medesime esigenze in termini di acqua e luce.
Tillandsie a foglia verde
Le Tillandsie a foglia verde hanno tricomi poco visibili. In natura vivono prevalentemente nelle foreste pluviali e pertanto beneficiano molto dell’acqua e crescono più velocemente se ben idratate.
Di seguito alcune tra le più belle.
![Tillandsia Ionantha](https://giunglaurbana.com/wp-content/uploads/2024/02/Tillandsia-Ionantha.jpeg)
![Tillandsia Caput Medusae](https://giunglaurbana.com/wp-content/uploads/2024/02/Tillandsia-Caput-Medusae.jpeg)
Tillandsie a foglia grigia
Le Tillandsie a foglia grigia hanno tricomi molto accentuati. Sono questi infatti a conferire un colore grigio e un aspetto vellutato.
Essendo particolarmente abili nell’assorbimento dell’acqua, hanno una grande resistenza alla siccità e richiedono generalmente meno acqua. Crescono inoltre più lentamente e si adattano bene anche a posizioni più ombreggiate rispetto alle loro cugine a foglia verde.
Di seguito alcune tra le più belle.
![Tillandsia Harrisii](https://giunglaurbana.com/wp-content/uploads/2024/02/Tillandsia-Harrisii.jpeg)
![Tillandsia Xerographica](https://giunglaurbana.com/wp-content/uploads/2024/02/Tillandsia-Xerographica.jpeg)
![Tillandsia Usneoides](https://giunglaurbana.com/wp-content/uploads/2024/02/Tillandsia-Usneoides.jpg)
Come prenderti cura della Tillandsia
Scopriamo adesso tutti i consigli per prenderti cura al meglio della Tillandsia!
Si tratta di una pianta estremamente facile da gestire e che ha bisogno davvero di pochissime cure.
Predilige una posizione luminosa, da evitare però l’esposizione diretta ai raggi del sole nelle ore più calde. Si adatta bene al clima d’appartamento, poiché prospera a temperature comprese tra i 15° e i 24°.
Come si annaffia la Tillandsia
Come detto, questa pianta senza radici non necessita di terra per vivere. Si presta quindi particolarmente ad essere coltivata su dei supporti o in composizioni di sassi.
Per annaffiarla, basta semplicemente nebulizzarla un paio di volte a settimana, preferibilmente con acqua non calcarea.
Il trucco in più: sai che immergerla in acqua per mezz’ora, una volta al mese (nei mesi più caldi), la aiuterà a mantenersi in ottima salute? Assicurati sempre di aver fatto scolare bene tutta l’acqua in eccesso prima di rimettere la piantina al suo posto.
Come si concima la Tillandsia
Non ha grandi necessità in termini di concimazione. Se vuoi, puoi concimarla ogni tre o quattro mesi utilizzando un concime per Orchidee molto diluito in acqua (fino a circa 1/5 della dose originale).
Come si pota la Tillandsia
Non richiede una vera e propria potatura. È sufficiente, infatti, rimuovere eventuali foglie secche che potrebbero occasionalmente formarsi.
Quando fiorisce la Tillandsia
Il periodo di fioritura della Tillandsia è molto variabile e, infatti, va dalla primavera fino all’autunno in base alla varietà.
Ognuna, poi, ha i suoi tempi: alcune (ad esempio la Ionantha o la Aeranthos) fioriscono in breve tempo, altre invece possono impiegare molti anni per raggiungere la maturità necessaria (è il caso della Xerographica).
Spesso, poco prima delle fioritura, le foglie cambiano colore virando dal verde al rosso: un chiaro segnale che il momento tanto atteso sta per arrivare…
La durata della fioritura è generalmente lunga e quindi è possibile godere di questo bellissimo spettacolo per parecchie settimane.
Scopri di più nel nostro articolo dedicato alla fioritura della Tillandsia!
Come si moltiplica la Tillandsia
La fioritura è un evento che si si verifica una volta sola nell’arco della vita della Tillandsia: in seguito la pianta morirà, non prima però di aver generato uno o più polloni (piccole piantine attaccate alla pianta madre) che ne garantiranno la riproduzione.
Inizialmente, è consigliabile lasciare i polloni attaccati alla pianta madre affinché possa trasmettere loro le energie necessarie a crescere. Una volta che avranno raggiunto una certa grandezza (circa 1/3 delle dimensioni della madre), si può procedere a staccarli dando vita a tante piantine singole.
È semplicissimo: basta tirare gentilmente il pollone dalla base tenendo la pianta madre con l’altra mano. Quando un pollone è pronto per essere separato, infatti, si staccherà senza che sia necessario applicare forza.
Qualora dovessi incontrare resistenza nell’effettuare questa operazione, ti consigliamo quindi di lasciarlo attaccato e di attendere qualche altro giorno onde evitare danni alla pianta.
Dopo essere stati separati dalla pianta madre, i polloni proseguiranno da soli nel loro ciclo vitale: cresceranno e, a poco a poco, diventeranno delle piante adulte, finché un giorno arriverà anche per loro il momento di fiorire e di dare vita ad altre nuove piantine.
Scopri di più nel nostro articolo dedicato alla riproduzione della Tillandsia!
Piante senza radici che purificano l’aria
La TIllandsia è definita anche pianta dell’aria per via della sua capacità di trarre il nutrimento dall’aria tramite, come detto, i tricomi.
Questo stesso meccanismo le permette di assorbire anche molti agenti inquinanti, in particolare gli idrocarburi generati dall’utilizzo di combustibili fossili, purificando così l’aria dell’ambiente circostante.
Un motivo in più per amare queste incredibili piante!
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