DOMANDE E RISPOSTE SULLA TILLANDSIA

Tillandsia ionantha

Scopri tutte le risposte alle domande più frequenti sulla coltivazione della Tillandsia!

Le piante epifite sono piante che vivono su altre piante e, per questo, sono note anche come piante aeree. Sono diffuse prevalentemente nelle foreste tropicali e tra loro spiccano le Orchidee, le Tillandsie, alcune Felci.

Attenzione però a non confonderle con le piante parassite! Nella maggior parte dei casi, infatti, le epifite utilizzano le altre piante soltanto come sostegno e non per sottrarre sostanze nutritive.

Scopri di più nel nostro articolo dedicato alle piante epifite!

Sembra che le piante epifite siano nate a causa della capacità di alcune piante di disperdere con il vento i loro semi, piccoli e leggeri, anche per grandi distanze.

Accadeva così, nelle foreste pluviali, che molte piantine germogliassero sui tronchi degli alberi. Si trovavano così in un punto vantaggioso dal punto di vista della luminosità, ma talmente in alto da non poter raggiungere il terreno con le radici.

Nel tempo, però, queste piante si sono evolute in maniera davvero ingegnosa: non potendo ricavare i nutrienti necessari a sopravvivere dal terreno, hanno imparato a ricavarli direttamente dall’aria. Hanno infatti sviluppato sulla superficie delle foglie i cosiddetti tricomi, sottili escrescenze in grado di assorbire acqua e sali minerali.

Scopri di più nel nostro articolo dedicato alle piante epifite!

La Tillandsia è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Bromeliaceae.

Ne esistono circa 450 specie, diffuse nel continente americano in ambienti anche molto diversi tra loro, dalle foreste pluviali fino alle zone desertiche. Sono dotate infatti di grande adattabilità alle situazioni circostanti.

Si tratta di piante epifite, che crescono cioè su altre piante. Non necessitano di terra per vivere, in quanto prive di apparato radicale; a volte sviluppano delle piccole radici unicamente per aggrapparsi in maniera più stabile alla pianta che le ospita.

Prendono il loro nutrimento direttamente dall’aria tramite i tricomi presenti sulle foglie e sono pertanto totalmente autosufficienti.

In natura si trovano di solito sui tronchi degli alberi, parzialmente ombreggiate dal fogliame, ma non è raro vederle avvinghiate a delle rocce o persino a dei semplici pali della luce.

Scopri di più nel nostro articolo dedicato alla Tillandsia!

La Tillandsia è una pianta estremamente facile da gestire e che ha bisogno di pochissime cure.

Non necessita di terra per vivere e si presta particolarmente ad essere coltivata su dei supporti o in composizioni di sassi. Predilige una posizione luminosa, da evitare però l’esposizione diretta ai raggi del sole nelle ore più calde.

Si adatta bene al clima d’appartamento, poiché prospera a temperature comprese tra i 15° e i 24°.

Scopri di più nella nostra Scheda di coltivazione della Tillandsia!

È semplicissimo: basta nebulizzare la Tillandsia un paio di volte a settimana, preferibilmente con acqua non calcarea, assicurandosi di aver fatto scolare bene eventuale acqua in eccesso prima di rimetterla al suo posto.

Scopri di più nella nostra Scheda di coltivazione della Tillandsia!

La Tillandsia non ha grandi necessità in termini di concimazione. Se vuoi, puoi concimarla ogni tre o quattro mesi utilizzando un concime per Orchidee molto diluito in acqua (fino a circa 1/5 della dose originale).

Il periodo di fioritura della Tillandsia è molto variabile e, infatti, va dalla primavera fino all’autunno in base alla varietà.

Ognuna, poi, ha i suoi tempi: alcune (ad esempio la Ionantha o la Aeranthos) fioriscono in breve tempo, altre invece possono impiegare molti anni per raggiungere la maturità necessaria (è il caso della Xerographica).

Spesso, poco prima delle fioritura, le foglie della Tillandsia cambiano colore virando dal verde al rosso: un chiaro segnale che il momento tanto atteso sta per arrivare…

La durata della fioritura è generalmente lunga e quindi è possibile godere di questo bellissimo spettacolo per parecchie settimane.

Scopri di più nel nostro articolo dedicato alla fioritura della Tillandsia!

La fioritura è un evento che si si verifica una volta sola nell’arco della vita della Tillandsia: in seguito la pianta morirà, non prima però di aver generato uno o più polloni (piccole piantine attaccate alla pianta madre) che ne garantiranno la riproduzione.

Inizialmente, è consigliabile lasciare i polloni attaccati alla pianta madre affinché possa trasmettere loro le energie necessarie a crescere. Una volta che avranno raggiunto una certa grandezza (circa 1/3 delle dimensioni della madre), si può procedere a staccarli dando vita a tante piantine singole.

È semplicissimo: basta tirare gentilmente il pollone dalla base tenendo la pianta madre con l’altra mano. Quando un pollone è pronto per essere separato, infatti, si staccherà senza che sia necessario applicare forza.

Qualora dovessi incontrare resistenza nell’effettuare questa operazione, ti consigliamo quindi di lasciarlo attaccato e di attendere qualche altro giorno onde evitare danni alla pianta.

Dopo essere stati separati dalla pianta madre, i polloni proseguiranno da soli nel loro ciclo vitale: cresceranno e, a poco a poco, diventeranno delle piante adulte, finché un giorno arriverà anche per loro il momento di fiorire e di dare vita ad altre nuove piantine.

Scopri di più nel nostro articolo dedicato alla riproduzione della Tillandsia!

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