Ti sei mai chiesto come vivono gli astronauti che alloggiano presso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS)?
Situata in orbita terrestre bassa e dedicata alla ricerca scientifica, dal 2000 ospita stabilmente un equipaggio che può variare dai due ai sette astronauti.
Per ogni membro permanente dell’equipaggio è previsto un alloggio: si tratta di una cabina insonorizzata delle dimensioni di una singola persona dotata di sacco a pelo, mensola e lampada da lettura.
Coloro che, invece, vanno in visita per periodi più brevi dormono in un sacco a pelo ancorato alle pareti della stazione.
E cosa mangiano?
Prima dell’inizio della missione, per ogni membro dell’equipaggio viene stabilito un menu in collaborazione con un dietista.
Storicamente, si tratta di cibo quasi tutto congelato o in scatola e, quindi, destinato a perdere sia parte del sapore che delle proprietà nutritive.
Ma, negli ultimi tempi, sono stati avviati degli esperimenti di coltivazione di verdure fresche: al momento, sull’ISS si coltivano con successo tre tipi di lattughe, cavolo cinese, bietola e ravanelli.
Una spinta in più!
Oltre a produrre effetti sul tono muscolare e osseo, la prolungata assenza di gravità provoca anche una parziale perdita del gusto e dell’olfatto. Per questo, gli astronauti fanno spesso richiesta di cibi più saporiti.
Perché allora non provare a coltivare anche una pianta di peperoncino?
Darebbe senza dubbio una spinta in più ad ogni piatto riducendo la monotonia dei pasti spaziali e, inoltre, costituirebbe anche un’importante fonte di vitamina C.
I ricercatori hanno dibattuto a lungo sulla varietà da utilizzare. Alla fine, la scelta è caduta su un ibrido della varietà Hatch (della specie Capsicum Annuum) proveniente dal New Mexico e caratterizzato da rapidità di crescita e resistenza.
Caratteristiche ovviamente apprezzatissime in un contesto difficile come quello dell’ISS.
Esperimento in corso
L’esperimento, chiamato Plant Habitat-04, ha quindi ufficialmente inizio!
Ad occuparsene è l’astronauta Shane Kimbrough, che già in passato gestì la coltivazione di altre verdure: ha seminato 48 semi di peperoncino nella Advanced Plant Habitat, una delle tre camere di crescita presenti sull’ISS.
Si tratta di una camera con luci a led e un fondo di argilla porosa con fertilizzante a rilascio controllato per fornire ossigeno, acqua e sostanze nutritive alle radici delle piante.
A renderla davvero unica è il fatto che è totalmente automatizzata: presenta infatti 180 sensori che possono essere controllati anche dagli scienziati sulla Terra.
Risvolti futuri
Se tutto andrà bene e se le qualità organolettiche del prodotto finale saranno accettabili, una volta maturi i frutti verranno in parte mangiati dall’equipaggio, mentre il resto verrà mandato sulla Terra per analisi più approfondite.
Possiamo intanto dire che esperimenti come questo non si limitano a guardare al presente, ma puntano decisamente al futuro….
La sfida principale rimane infatti quella di dare un mezzo di sostentamento agli astronauti per eventuali e future missioni verso destinazioni più lontane (come la Luna o Marte), in cui non sarà possibile rifornirli costantemente di cibo come accade sull’ISS.
Primi aggiornamenti
È di ottobre la notizia che i primi peperoncini hanno raggiunto con successo lo stato di maturazione e sono stati ufficialmente mangiati dagli astronauti dell’ISS.
Il piatto prescelto per questo primo, storico pasto arricchito dal peperoncino? Dei deliziosi tacos!
Friday Feasting! After the harvest, we got to taste red and green chile. Then we filled out surveys (got to have the data! 😁). Finally, I made my best space tacos yet: fajita beef, rehydrated tomatoes & artichokes, and HATCH CHILE! https://t.co/pzvS5A6z5u pic.twitter.com/fJ8yLZuhZS
— Megan McArthur (@Astro_Megan) October 29, 2021
Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo sui social!