Questa storia inizia in una fattoria del Missouri, nel sud degli Stati Uniti, durante la guerra di secessione. Di certo non un luogo né un’epoca felici in cui nascere per un figlio di schiavi.
E infatti i primi anni furono davvero duri per George Washington di Carver (che sta per Moses Carver, proprietario della fattoria). Da piccolo venne anche rapito, insieme alla madre e alla sorella, e Moses Carver lo ricomprò in cambio di un cavallo da corsa del valore di 300 dollari. Del resto della sua famiglia non si seppe più nulla.
Dopo la fine della guerra e l’abolizione dello schiavismo, rimase comunque nella fattoria e sviluppò così la passione per le piante che lo avrebbe poi guidato nel resto della sua vita.
Ben presto si rese presto conto che, per realizzare i suoi progetti, aveva bisogno di un’educazione.
Completò tutti gli studi guadagnandosi da vivere con vari lavoretti e tanto spirito di sopravvivenza. Gli mancava solo un gradino, purtroppo per nulla scontato per un nero nel 1890: l’università.
Senza mai perdersi d’animo nonostante numerose porte in faccia, divenne infine il primo uomo nero della storia a frequentare l’università, in Iowa, e ottenne la laurea in Agraria per la quale aveva tanto lottato.
Durante gli anni trascorsi successivamente come insegnante in Alabama, contribuì in maniera significativa all’educazione ed emancipazione di quelli che un tempo erano schiavi e, adesso, erano diventati per la maggior parte contadini.
La sua grande intuizione
Carver comprese che la monocoltura del cotone, molto diffusa all’epoca, era un grave errore, poiché impoveriva i terreni e causava nel tempo una riduzione dei raccolti e un considerevole danno economico per i contadini.
Promosse allora la rotazione delle colture e suggerì l’utilizzo dell’arachide in alternanza con il cotone per migliorare la fertilità dei terreni.
Il sistema da lui ideato ebbe così tanto successo che ovunque iniziarono ad accatastarsi grandi quantitativi di arachidi, destinate ad andare a male dal momento che non venivano ancora impiegate come alimento per l’uomo.
Carver si dedicò allora ad inventare modi alternativi (oltre 300) per fare uso di queste eccedenze, spaziando dalle creme per il viso alla produzione di inchiostro e adesivi.
Chi ha inventato il burro di arachidi?
Spesso gli viene erroneamente attribuita anche l’invenzione del burro di arachidi.
In realtà, fu Marcellus Gilmore Edson ad ottenere anni prima (nel 1884) il brevetto per questa preparazione. Esistono poi testimonianze antichissime, secondo le quali i primi a cimentarsi con il burro di arachidi furono addirittura gli Aztechi.
D’altra parte, è indubbio che fu proprio grazie a Carver che le arachidi raggiunsero la fama: il loro valore, fino a quel momento pari a zero, schizzò in breve tempo alle stelle! Questo modificò per sempre l’economia agricola e le abitudini alimentari degli Stati Uniti.
Il suo fondamentale contributo in campo agricolo viene tuttora celebrato, il 5 gennaio, nel George Washington Carver Recognition Day.
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