Hai mai sentito parlare di hanami?
È un termine giapponese che letteralmente significa “guardare i fiori” e fa riferimento alla tradizione di riunirsi in occasione della fioritura primaverile degli alberi.
A svolgere un ruolo da protagonista è senza dubbio la fioritura dei sakura, ossia i ciliegi giapponesi: uno spettacolo che si può ammirare da inizio aprile (nel sud dell’isola di Honshū) fino a metà maggio (nella settentrionale Hokkaidō) e che attira, ogni anno, un gran numero di persone da ogni parte del mondo.
La tradizione prevede di organizzare dei veri e propri picnic nei pressi dei ciliegi in fiore, sia di giorno che di notte. In quest’ultimo caso si parla di yozakura (“ciliegio notturno”): i ciliegi vengono illuminati appositamente con delle luci per godere della loro bellezza anche dopo il tramonto.
Un tripudio di colori…
Esiste un gran numero di varietà di ciliegi che, con i loro fiori, creano un tripudio di sfumature di colore, dal bianco al rosa pallido fino ad arrivare al fucsia.
La varietà più diffusa in assoluto è nota con il nome di Somei-Yoshino.
Yoshino è considerata, infatti, la città d’origine dei ciliegi giapponesi: la leggenda narra che qui, nel VII secolo d.C., il sacerdote En-no-Ozuno piantò dei ciliegi scagliando una maledizione contro chiunque osasse abbatterli.
Questa varietà è alla base di tutti gli ibridi ottenuti in seguito ed è comunemente considerata la varietà giapponese per eccellenza.
…dal grande valore simbolico
Per i giapponesi, i fiori di ciliegio sono una metafora della natura effimera della vita.
Delicati e di breve durata, rappresentano la fragilità di tutte le cose e costituiscono anche una spinta a godere della bellezza dell’esistenza assaporandone ogni istante.
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