L’Albero europeo dell’anno è un concorso nato nel 2011 in Repubblica Ceca. Ogni paese partecipa alla fase finale con l’albero vincitore della gara a livello nazionale.
A differenza di altri concorsi che si svolgono nel mondo sul tema, in questo caso l’albero non viene premiato per la sua bellezza, né per la sua grandezza, né per la sua età.
L’obiettivo, infatti, è esaltare il ruolo degli alberi come parte integrante della comunità e come vero e proprio patrimonio culturale, da ammirare e da proteggere.
Ciò che conta è quindi la storia degli alberi e il loro legame con le persone.
La millenaria Carrasca di Lecina
Ad aggiudicarsi la vittoria quest’anno è stato un Leccio di Lecina, in Spagna.
Secondo la leggenda, le streghe che popolavano i monti Guara erano solite danzare intorno a quest’albero millenario. Ancora oggi, è un punto di riferimento per gli abitanti della zona, che lo amano e se ne prendono cura.
Il millenario Platano di Curinga
Al secondo posto troviamo un albero italiano: il Platano di Curinga, in Calabria.
Probabilmente piantato dai monaci che costruirono il vicino eremo di Sant’Elia, svetta maestoso sul mar Tirreno e fa da guardiano della foresta circostante.
Le dimensioni della sua circonferenza lo rendono il Platano più grande d’Italia e fa parte anche dell’elenco degli alberi monumentali. Il tronco, poi, è cavo e presenta un’apertura larga più di 3 metri: chi vi entra ha la sensazione, estremamente suggestiva, di trovarsi all’interno di una grotta boscosa.
L’antico Sicomoro
Completa il podio dell’Albero europeo dell’anno il Sicomoro di Derbent (Repubblica del Daghestan), in Russia.
Da circa 300 anni, si erge a testimone silenzioso della storia nel cortile della Moschea di Juma, una delle più antiche d’Europa.
Grandi scrittori e poeti hanno composto le loro opere all’ombra delle sue fronde.
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