Oggi andiamo alla scoperta del Kapok!
Noto anche con il nome scientifico di Ceiba Pentandra, è un albero originario delle Americhe che, nel tempo, si è insediato anche in Africa. Non ci sono certezze riguardo al modo in cui è riuscito a giungere fin lì, ma l’ipotesi più accreditata è che i semi abbiano viaggiato via mare, dal momento che galleggiano perfettamente in acqua.
Viene spesso definito una specie pioniera: è in grado infatti di occupare in breve tempo e in maniera estremamente efficace i territori lasciati liberi dal decadimento delle foreste.
Ha un aspetto possente e il suo tronco, ricoperto di spine robuste per tenere lontani gli animali, può raggiungere fino a 3 m di diametro. I fiori si aprono esclusivamente di notte ed emanano un odore alquanto sgradevole, che attira i pipistrelli (suoi principali impollinatori).
Una caratteristica peculiare del Kapok è la capacità di diversificare i metodi riproduttivi: se nel territorio in cui vive c’è abbondanza di pipistrelli, infatti, si affida esclusivamente a loro per disperdere i semi. Se invece i pipistrelli scarseggiano e la riproduzione è a rischio, è in grado di autoimpollinarsi per garantirsi comunque il successo finale.
Dopo l’impollinazione, il Kapok si riempie di frutti. Ognuno di essi contiene un elevato numero di piccolissimi semi, avvolti da una fibra lanosa che ne facilita la dispersione nell’aria.
Una fibra davvero speciale
Si tratta di una fibra cava, lunga da 2 a 4 cm, che incorpora fino alll’80% d’aria. Con la sua densità pari a 0,35 g/cm³, è considerata la fibra più leggera al mondo.
Proprio per via della sua estrema leggerezza, si è pensato a lungo che fosse impossibile da filare. E, fino a poco tempo fa, veniva usata solo per l’imbottitura di materassi, trapunte e cuscini.
Negli ultimi anni, invece, in seguito a nuovi studi in materia di filatura, alcune aziende di abbigliamento hanno introdotto questa fibra così speciale nelle loro collezioni, in particolare per la realizzazione di pantaloni.
Ed è un’ottima notizia, dal momento che il Kapok è una fibra 100% naturale e anallergica: cresce spontaneamente in natura, non necessita di coltivazioni intensive e viene raccolta interamente a mano nel rispetto dell’ambiente.
Speriamo allora che, in futuro, possa trovare anche altri impieghi nell’industria tessile.
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