Tendiamo a dare poca importanza alle alghe e, spesso, la loro presenza ci infastidisce. La verità però è che svolgono un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino.
Impariamo allora a conoscerle meglio, andando insieme alla scoperta dal genere Cystoseira!
Si tratta di alghe brune dall’aspetto arborescente, al punto che crescendo danno vita a quelle che potremmo definire delle vere e proprie foreste marine.
Rappresentano così l’habitat prediletto di tante specie, dai molluschi ai pesciolini ai cavallucci marini, e aumentano la biodiversità degli ambienti rocciosi costieri del Mediterraneo.
Non solo. Contribuiscono anche a produrre ossigeno e ad assorbire anidride carbonica, migliorando la qualità dell’aria che respiriamo.
Preziose, ma in pericolo
Sfortunatamente, queste alghe così importanti sono in netta diminuzione nei nostri mari.
Ciò è dovuto ai comportamenti dell’uomo e, in particolare, all’eccessiva urbanizzazione con conseguente aumento dei livelli di inquinamento, all’introduzione accidentale di specie non native del mar Mediterraneo e, non ultimo, ai cambiamenti climatici.
È fondamentale correre ai ripari prima che sia troppo tardi…
In questo contesto, si inserisce il progetto Roc-Pop Life, avviato nel 2018 e finanziato anche dall’Unione Europea.
Ripopoliamo i nostri mari
Obiettivo: la riforestazione della riserva di Miramare a Trieste e del Parco delle Cinque Terre in Liguria.
Tradizionalmente, per fare questo si prelevano degli esemplari di alghe adulte dai luoghi in cui sono presenti in abbondanza per trapiantarli lì dove stanno scomparendo.
Così, però, si rischia di impoverire nel tempo i luoghi di origine.
Stavolta, è stato allora utilizzato un metodo innovativo e sicuramente più rispettoso dell’ambiente: i ricercatori dell’Università di Trieste si sono infatti limitati ad asportare qualche centimetro di tessuto apicale dalle fronde di Cystoseira a Portofino e a Strugnano, in Slovenia.
Proprio negli apici si trovano infatti i ricettacoli con le cellule sessuali, grazie ai quali è stato possibile riprodurre in laboratorio un gran numero di plantule, che sono state poi trapiantate nei luoghi prescelti.
Ogni estate, i ricercatori effettuano dei monitoraggi per vedere come procede l’espansione delle nuove foreste marine, che al momento godono di ottima salute.
E questa è una bella notizia per il futuro dei nostri mari!
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