LE FORESTE DI CORALLO NERO DI MARETTIMO

Corallo nero

Ci siamo già occupati dell’affascinante mondo dei coralli, dell’importanza che rivestono per il pianeta e dei problemi che stanno affrontando.

Percepito tendenzialmente come un unico organismo, il corallo è costituito in realtà da un enorme numero di microorganismi (detti polipi) geneticamente identici.

Ma ciò che sorprende di più è la simbiosi che ha sviluppato con delle alghe unicellulari fotosintetiche (dette zooxantelle): le ospita infatti all’interno dei propri tessuti e queste, in cambio, gli forniscono il nutrimento di cui ha bisogno tramite la fotosintesi clorofilliana.

Siamo di fronte a un rapporto di totale reciprocità, per cui l’uno non potrebbe sopravvivere senza le altre e viceversa.

Preziosissimi per la tutela della biodiversità dei mari, i coralli stanno rischiando letteralmente di scomparire davanti ai nostri occhi a causa del riscaldamento globale: quando si verifica un aumento della temperatura delle acque, infatti, le alghe simbiotiche non sono più in grado di produrre nutrimento e vengono espulse dai coralli, che perdono così i caratteristici colori brillanti.

Assumeranno un colorito via via sempre più pallido fino a diventare totalmente bianchi e, una volta rimasti senza la loro unica fonte di nutrimento, non potranno che andare incontro alla morte.

Una bellissima scoperta

In questo scenario così drammatico, c’è però spazio anche per delle belle scoperte, come quella raccontata nel documentario Il bianco nel blu di National Geographic, ambientato a Marettimo (isole Egadi).

Siamo di fronte al frutto dell’intuizione di Giovanni Chimienti, biologo marino e National Geographic Explorer, convinto da anni che l’incredibile biodiversità delle isole Egadi si spiegasse anche con la presenza, in quelle profondità in parte inesplorate, proprio di foreste di corallo nero!

Aveva però bisogno di fondi per poterlo dimostrare. Grazie al progetto Sea Beyond dell’Unesco, con il supporto del Gruppo Prada, ha potuto effettuare le necessarie esplorazioni, che sono poi state raccontate dal regista Igor D’India (specializzato in documentari sulla salvaguardia dell’ambiente) all’interno del documentario.

Il bianco nel blu: alla ricerca del corallo nero

Assistiamo così alla difficile impresa, tra condizioni avverse del mare e necessità di ottenere risultati in tempi brevi, in cerca delle foreste di corallo nero…scovate infine, dopo tre spedizioni al largo di Marettimo, a oltre 60 metri di profondità.

La comprensibile euforia per questa importante scoperta è stata subito affiancata dalla necessità di prendere provvedimenti.

Nonostante le diverse aree marine già adibite a riserva dell’isola, infatti, i coralli si trovano anche in zone dove non sussistono divieti di pesca: si spera allora di poter ampliare le restrizioni, anche solo per piccoli tratti, in modo da garantire la sopravvivenza di questi preziosissimi organismi.

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