I GUARDIANI DELLE FORESTE DI KELP

Lontre kelp

Abbiamo già avuto modo di parlare dell’importanza delle foreste marine, soffermandoci in particolare su un genere di alghe brune (Cystoseira) diffuso in tutto il mar Mediterraneo.

Oggi vogliamo invece parlare del cosiddetto kelp: si tratta anche in questo caso di una tipologia di alghe brune, diffuse ovunque nelle acque non troppo profonde e non troppo calde (sotto i 20°).

Le foreste di kelp rappresentano uno degli ecosistemi maggiormente dinamici e produttivi della Terra, dal momento che costituiscono l’habitat prediletto di tante specie marine, dai molluschi a vari tipi di pesciolini ai ricci di mare.

Non c’è benessere senza equilibrio

Come si può immaginare, mantenere il giusto equilibrio all’interno dell’ecosistema è fondamentale per il suo benessere.

Purtroppo, però, questo equilibrio è messo sempre più a dura prova dagli effetti della pesca indiscriminata e dei cambiamenti climatici…

E già si vedono le prime drammatiche conseguenze: dal 2010, il Nord della California ha perso infatti il 95% delle sue foreste di kelp. Una percentuale a dir poco spaventosa, che ha messo tutti in allarme e ha fatto partire svariati studi su come ripristinare e proteggere le foreste marine della zona.

Un aiuto dalle lontre

Un caso più fortunato è invece quello della penisola di Monterey, nella California centrale.

Anche qui, purtroppo, negli ultimi anni si è verificata una netta riduzione della presenza di kelp a causa dell’aumento della temperatura delle acque.

A peggiorare la situazione, si è aggiunta l’improvvisa scomparsa della stella marina girasole, che rappresentava il principale predatore dei ricci di mare e aiutava a tenerne sotto controllo la popolazione.

I ricci di mare, infatti, si nutrono principalmente di kelp e, lasciati liberi di riprodursi in maniera indiscriminata, lo hanno letteralmente preso d’assalto.

Diversamente dal Nord della California dove non esistono altri predatori, qui sono intervenute le lontre a ripristinare gli equilibri!

Possiamo dire che sono a guardia del kelp, dal momento che ne stanno rallentando in maniera significativa il decadimento nutrendosi di grandi quantità di ricci di mare.

Da uno studio è emerso infatti che il loro consumo di ricci di mare è triplicato negli ultimi anni. Non solo: tendono ad ignorare i ricci che vivono in zone già deserte, prediligendo quelli più in salute che vivono dove il kelp ancora abbonda.

In questo modo, stanno letteralmente salvando ciò che resta delle foreste di kelp della penisola. E un fenomeno simile è stato registrato anche in Alaska.

Siamo di fronte a un ulteriore dimostrazione di come un cambiamento improvviso all’interno di un ecosistema possa produrre in breve tempo conseguenze catastrofiche.

È allora fondamentale correre ai ripari prima che diventi troppo tardi.

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