NUOVE SCOPERTE SUL GIRASOLE

Girasole luce

Ci siamo già occupati del girasole e della sua ben nota abitudine di seguire la luce del sole, orientando in quella direzione sia le foglie che il fiore.

Questo comportamento, che prende il nome di eliotropismo, è presente anche in altre piante: pur non possedendo occhi, infatti, le piante sono perfettamente in grado di percepire stimoli visivi e quindi, in senso lato, di vedere.

Cosa significa a livello pratico?

Ebbene, le piante tendono a crescere verso la fonte di luce secondo il seguente meccanismo: quando i recettori della luce blu (le cosiddette fototropine) si attivano sul lato illuminato dello stelo, gli ormoni chiamati auxine si concentrano sul lato in ombra.

Le auxine sono una classe di ormoni vegetali essenziali per lo sviluppo morfologico della pianta e, in questo caso, stimolano un allungamento delle cellule, con il risultato che lo stelo si piega verso la luce.

Il girasole si comporta esattamente così, ma soltanto nei confronti della luce artificiale negli ambienti chiusi. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Plos Biology, infatti, il meccanismo con il quale segue la luce del sole è diverso e, al momento, non del tutto chiaro nemmeno per gli studiosi.

Un meccanismo ancora da scoprire

Harmer e colleghi hanno analizzato quali geni si attivano all’interno dello stelo dei girasoli coltivati in casa in risposta alla luce artificiale.

I risultati suggeriscono che le fototropine si accendono nel lato illuminato dello stelo, mentre le auxine si attivano sul lato ombreggiato.

Insomma, i girasoli coltivati in casa seguono il processo convenzionale.

Ma, quando il team di ricercatori ha analizzato il comportamento dei girasoli all’aperto, ha scoperto qualcosa di sorprendente: il lato est dello stelo (quello esposto alla luce del sole) e il lato ovest (quello in ombra) hanno mostrato poca differenza in termini di quale di questi geni fosse acceso.

È allora probabile che più percorsi di segnalazione luminosa siano in gioco contemporaneamente.

In un altro colpo di scena, il team ha scoperto che, spostando i girasoli coltivati in casa all’aperto, questi iniziano immediatamente a seguire il sole. Tuttavia, un diverso modello di geni si attiva sui loro steli il primo giorno all’aperto rispetto ai  giorni successivi, il che fa pensare che ci sia in gioco una sorta di meccanismo di adattamento…

Queste scoperte dimostrano che i risultati ottenuti in ambienti controllati non riflettono necessariamente ciò che accade in natura: come ha dichiarato Harmer, “i nostri risultati suggeriscono che sia l’inseguimento solare che il fototropismo in condizioni reali sono molto più complicati di quanto ci aspettassimo”.

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