Nella foresta amazzonica, esiste una pianta che per tantissimi anni ha rappresentato per i botanici un autentico mistero!
È stata avvistata per la prima volta nel 1973, all’interno del Parco Nazionale di Manu (in Perù), dal ricercatore Robin Foster, che ne rimase subito colpito.
Era infatti abituato a riconoscere la famiglia di appartenenza di una pianta al primo sguardo, ma questa aveva un aspetto inedito: presentava delle caratteristiche comuni a diverse famiglie, ma nulla che permettesse di collocarla con esattezza.
Anche i suoi frutti suscitavano curiosità per via della spiccata somiglianza con le lanterne cinesi.
Un mistero lungo 50 anni
Nel corso degli anni, la pianta misteriosa è stata oggetto di svariati studi presso il Field Museum di Chicago…senza successo.
La svolta è arrivata nel 2015, quando la ricercatrice Patricia Alvarez-Loayza ha fornito al museo un nuovo esemplare della pianta per un’analisi del DNA. Si è così scoperto che i suoi familiari più stretti appartengono alla famiglia delle Picramniaceae, nonostante non vi sia alcuna apparente somiglianza.
La scoperta è stata a quel punto condivisa con il dottor Wayt Thomas, del Giardino Botanico di New York, in quanto massimo esperto di questa famiglia.
Dopo essersi confrontati, i ricercatori hanno concluso che la pianta misteriosa fa appunto parte delle Picramniaceae, ma costituisce un nuovo genere mai visto prima. E questo non è un evento così raro, dal momento che la foresta amazzonica ha un enorme patrimonio di biodiversità e ospita tantissime piante ancora in attesa di identificazione…
Al nuovo genere è stato dato il nome Aenigmanu (enigma di Manu, dal parco dove è stata avvistata per la prima volta), mentre la specie è stata chiamata alvareziae, in onore della ricercatrice che ha trascorso anni a studiare le piante del Perù.
Identificare per salvaguardare
L’avvenuta identificazione dell’Aenigmanu alvareziae è un’ottima notizia anche per la sua salvaguardia. Il modo più efficace per tutelare un ecosistema, infatti, è identificare le specie che lo abitano e determinarne la rarità.
Ora che la pianta misteriosa non è più così misteriosa si può lavorare per proteggerla dalle minacce che, purtroppo, incombono sull’intera foresta amazzonica: deforestazione e cambiamenti climatici.
Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo sui social!