Oggi andiamo alla scoperta della Quercia da sughero!
Diffusa in tutto il bacino occidentale del mar Mediterraneo, può raggiungere i 20 m di altezza e arrivare fino a 250 anni di età.
Possiede inoltre un vero e proprio superpotere: è in grado di rigenerare la propria corteccia, a patto ovviamente di eseguire la procedura di estrazione del sughero nel modo corretto.
La prima estrazione, nota come demaschiatura, si effettua quando la pianta ha raggiunto una ventina d’anni di età: se ne ricava il cosiddetto sugherone o maschio, ossia un sughero piuttosto ruvido e irregolare che viene impiegato per la realizzazione di macinato di sughero (un materiale isolante comune nelle costruzioni).
Dopo il primo taglio, la pianta inizia a produrre il cosiddetto sughero gentile o femmina, di maggiore qualità e valore commerciale. Le estrazioni successive devono avvenire per legge a intervalli di almeno dieci anni: estrazioni più frequenti, infatti, riducono la longevità della pianta e compromettono la qualità del prodotto finale.
Ma come si effettua un’estrazione?
Viene tuttora impiegato un metodo estremamente tradizionale.
Gli estrattori si servono di un’accetta per effettuare un taglio orizzontale (detto corona) tutto intorno alla pianta e un paio di tagli verticali (detti aperture). E questa è la fase più delicata, poiché bisogna applicare una certa forza per tagliare efficacemente il sughero, ma al tempo stesso una certa cautela per non recare danno alla struttura interna della pianta.
Alla fase di taglio segue quella del distaccamento: il manico dell’accetta viene infilato nelle aperture e sfruttato come leva per prelevare le diverse porzioni di sughero, chiamate comunemente plance.
Proprietà del sughero
Il sughero è uno dei tessuti vegetali più apprezzati per via di alcune preziose caratteristiche.
Anzitutto, è estremamente leggero ed elastico: quando viene compresso non si deforma e resta in grado di tornare alla forma originale. Ecco perché è perfetto per la produzione di tappi di bottiglia!
Inoltre, è praticamente impermeabile a liquidi e gas, nonché resistente al fuoco (grazie all’adattamento da parte della pianta alla vita in ambienti aridi e spesso soggetti ad incendi).
Infine, ha una bassa conduttività al rumore e alle vibrazioni e può quindi essere impiegato efficacemente come isolante acustico.
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