È noto che le piante arricchiscono i loro fiori di nettare allo scopo di attirare gli insetti e favorire così l’impollinazione. Ma sapevi che molte secernono nettare anche sui rami, sui germogli e sull’ascella delle foglie?
Il motivo di questa produzione di nettare extrafiorale è rimasto a lungo indecifrabile per gli studiosi. Infine, la risposta è stata trovata nel fenomeno della mirmecofilia (dal greco, murmex=formica).
Cosa significa?
Molte piante stringono un vero e proprio rapporto di collaborazione con le formiche: ottengono la difesa da altri insetti e predatori in genere, in cambio appunto della produzione di dolcissimo nettare extrafiorale di cui le formiche sono ghiotte.
Un esempio emblematico è dato dall’Acacia
Quest’albero, originario di Africa e America latina, non solo secerne una grande quantità di nettare extrafiorale, ma addirittura fornisce alle formiche degli spazi all’interno della propria struttura dove allevare le larve.
Le formiche vengono attirate in maniera irresistibile da cotanta generosità e, da quel momento, si legano indissolubilmente all’Acacia e la difendono con foga da qualunque possibile aggressore.
Non si limitano infatti a scacciare gli altri insetti, ma sono in grado di mordere persino erbivori delle dimensioni di un elefante e in maniera così aggressiva ed efficace da farli desistere.
Incredibile, vero? Ma non finisce qui!
Rimangono vittime della veemenza delle formiche anche le malcapitate piantine che si arrischiano a germogliare nel raggio di qualche metro: si creano così, intorno agli alberi di Acacia, delle piazzole prive di qualsiasi forma di vegetazione. Le popolazioni della foresta amazzonica le chiamano “giardini del diavolo”.
Nuove scoperte
Recenti studi sull’argomento hanno permesso di comprendere ancora meglio le eccezionali capacità di manipolazione dell’Acacia. È emerso infatti che alcune sostanze contenute nel suo nettare sono in grado di agire sul sistema nervoso delle formiche e di provocare in loro una vera e propria forma di dipendenza.
L’Acacia non si limita allora ad attirare le formiche come si pensava, ma riesce persino a controllarne attivamente i comportamenti, ad esempio aumentandone al bisogno l’aggressività.
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