Oggi andiamo alla scoperta delle piante forse più amate in assoluto: le piante succulente.
Note anche comunemente col nome di piante grasse, si caratterizzano per le loro foglie carnose: non a caso, il termine succulente deriva dal latino e significa “piene di succo”.
Ma come mai le foglie hanno questo aspetto? Ebbene, sono in grado di trattenere l’acqua al loro interno per lungo tempo e riescono così a prosperare in ambienti aridi dove altre piante non sopravviverebbero.
È bene specificare che, quando si parla di succulente, non si fa riferimento a una categoria tassonomica: all’interno di uno stesso genere, infatti, possono convivere piante succulente e piante che invece non hanno questa peculiarità. Basta pensare al genere Euphorbia, che include un’incredibile varietà di piante con caratteristiche anche molto differenti tra loro.
Piante succulente o cactus?
A volte si genera confusione tra questi termini.
Le cactaceae, in realtà, non sono altro che una tipologia di piante succulente, caratterizzate dall’aver modificato, nel tempo, le foglie trasformandole in spine.
Queste svolgono una duplice funzione: tengono lontani gli erbivori e creano un pochino di ombra, per ridurre ulteriormente le perdite d’acqua per traspirazione.
Dove vivono
Le piante succulente si possono trovare in tutti i continenti, escluso l’Antartide. Una menzione speciale merita il Sud Africa, che si ritiene ne ospiti circa 1/3.
Come detto, la loro capacità di trattenere l’acqua le rende adatte a prosperare in ambienti aridi come steppe e deserti. E, sebbene comunemente si ritiene che amino il caldo, alcune specie resistono senza problemi anche a temperature sotto zero (a patto di non ricevere acqua nei periodi freddi).
D’altra parte, siamo di fronte a dei veri campioni di sopravvivenza!
Come coltivare le piante succulente in casa
Sono forse le più diffuse come piante ornamentali, per via del loro aspetto particolare e per la loro adattabilità. Effettivamente, basta seguire pochi, semplici consigli per avere successo con le succulente…
Anzitutto, è importante garantire una posizione il più possibile luminosa: in condizioni di scarsità di luce, infatti, tendono a crescere allungate e poco in salute.
Per quanto riguarda invece le innaffiature, basta seguire la regola aurea di tutte le piante grasse: in caso di dubbio, è meglio un’annaffiatura di meno.
All’interno delle loro foglie carnose custodiscono infatti una riserva d’acqua con la quale possono gestire qualche giorno in più senz’acqua. Al contrario, eventuali eccessi o ristagni d’acqua le farebbero marcire molto velocemente.
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